‘Siri ascoltava le conversazioni senza permesso’: Apple sborsa 95 milioni di dollari per chiudere una causa per violazione privacy

 


I dettagli del problema di privacy

Apple è stata recentemente accusata di violare la privacy dei suoi utenti. Alcuni utenti americani sostenevano che l’assistente virtuale Siri registrasse le conversazioni private condividendo poi questi dati con terzi per fini pubblicitari.

Questa accusa ha portato ad una class action e Apple ha deciso di pagare 95 milioni di dollari per risolvere la questione, una cifra che, dati alla mano, rappresenta solo nove ore di guadagni per l’azienda.

Le conseguenze dell’accusa

Nonostante la difesa di Apple, il giudice ha stabilito che l’azienda dovrà cancellare tutti i dati raccolti senza il permesso degli utenti prima dell’ottobre 2019. Inoltre, ciascuno degli utenti che ritiene di aver attivato Siri accidentalmente tra il 2014 e il 2024 può richiedere un risarcimento di venti dollari per dispositivo con Siri integrata.

Proprio come Apple, anche Google ha affrontato le stesse accuse relative al suo assistente vocale, un caso che però non è ancora stato chiuso.

Conclusione

Questo caso rappresenta un importante campanello d’allarme per le aziende. Viene dimostrata la necessità di garantire la privacy degli utenti e l’importanza di seguire attentamente le normative in questione. Non importa quanto grande sia la società o quante risorse abbia, la violazione delle norme sulla privacy può comportare grosse sanzioni.

Se sei un professionista o un imprenditore di PMI, ti sarai reso conto di quanto sia fondamentale essere in regola con la normativa GDPR. Non esitare a contattarci per richiedere un’analisi della tua situazione in materia e adottare tutte le misure necessarie per evitare sanzioni e tutelare la privacy dei tuoi dipendenti e dei tuoi clienti.

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